Buone pratiche apistiche

Una buona pratica apistica garantisce la miglior cura possibile delle colonie di api. Essa influisce positivamente sulla salute delle api e sulla qualità dei prodotti apistici. Alla buona pratica apistica appartiene anche il rispetto delle disposizioni di legge. La tabella seguente riassume gli aspetti essenziali.

Obbligo di segnalazione, di documentazione e di autorizzazione in apicoltura (V 2503)

Il SSA ha raccolto i punti più importanti da rispettare per una buona pratica apistica sotto forma di prontuari:

4. Sommario della buona pratica apistica (V 2101)

4.1. Igiene (V 2412)

4.1.1. Propoli nella colonia di api (V 2411)

4.2. Nutrimento (V 2302)

4.3. Svernamento (V 2410)

4.4. Rinnovo dei telaini (V 2010)

4.4.1. Fondere i telaini (V 2502)

4.4.2. Stoccaggio dei telaini (V 2210)

4.4.3. Favo naturale (V 2311)

4.5.1. Trovare la regina (V 2008)

4.5.2. Inserimento di una regina (V 2504)

4.6.1. Riproduzione di regine nell’arnia Mini Plus (V 2405)

4.6.2. Riproduzione di regine nell’arnia Laurenz (V 2501)

4.7. Valutazione e selezione di colonie (V 1908)

4.7.1. Riunire le colonie (V 2007)

4.7.2. Eliminare le colonie (V 2412)

4.7.3. Riconoscere le colonie sane (V 2403)

4.7.4. Gestione di colonie orfane (V 1910)

4.8.1. Osservazione dell’apertura di volo (V 2407)

4.8.2. Controllo dei residui (V 2503)

4.8.3. Saccheggio (V 2111)

4.9. Scelta dell’ubicazione (V 2306)

4.9.1. Transumanza delle colonie di api (V 2307)

4.10. Calmare le api (V 1910)

4.11. Acquisto e vendita di api (V 2011)

4.12. Gestione dinamica delle colonie (V 2204)